— O Bartolino, chi vegg’io a sedere, —
cominciai io — lá presso al Romituzzo? — 65
Ed egli a me: — È uom che vuol godere.
Se vuoi veder come il vin gli fa puzzo,
mostrar tel vo’ per una cosa sola,
che gli fu posto nome l’Acinuzzo.
Le secche labra e la serrata gola70
ti mostron quanto questo il vin percuote,
che a pena può piú dir una parola.
— Colui chi è che ha sí rosse le gote?
E’ dua con seco c’han lunghe mantella? —
Ed egli: — Ognun di loro è sacerdote.75
Quel ch’è piú grasso è il piovan dell’Antella:
perch’e’ ti paia straccurato in viso,
ha sempre seco pur la metedella.
L’altro che drieto vien con dolce riso,
con quel naso appuntato lungo e strano,80
ha fatto anche del ber suo paradiso:
tien dignitá, ch’è pastor fiesolano,
ed ha in una sua tazza devozione
che ser Anton seco ha, suo cappellano.
Per ogni loco e per ogni stagione85
sempre la fida tazza seco porta;
non ti dico altro, sino a precissione.
E credo questa fia sempre sua scorta,
quando lui muterá paese o corte:
questa sará chi picchierá la porta;90
questa sará con lui dopo la morte,
e messa seco fia nel monimento,
acciò che morto poi lo riconforte;
e questa lascerá per testamento.
Non hai tu visto a precission, quand’elli95
ch’ognun si fermi fa comandamento?
E’ canonici chiama suo’ fratelli,
tanto che tutti intorno gli fan cerchio;
e mentre lo ricuopron coi mantelli,
lui colla tazza al viso fa coperchio. — 100