Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
142 | xii - rime spirituali |
vii
Cantasi come Amore io vo fuggendo.
Vieni a me, peccatore,
che a braccia aperte aspetto:
versa dal santo petto
visibilmente acqua, sangue e amore.
Come giá nel diserto
la verga l’acque ha dato,
cosí Longino ha aperto
colla lancia il costato:
vieni, o popolo ingrato,
a bere al santo fonte, che non muore.
Era in arido sito
il popol siziente;
è della pietra uscito
largo fonte e corrente;
qui bea tutta la gente:
la pietra è Cristo, onde vien l’acqua fòre.
Chi sete ha avuto un pezzo,
alle sante acque venga;
e chi pur non ha prezzo,
per questo non si tenga;
ma con letizia spenga
la sete all’acque e ’l suo devoto ardore.
Quest’è quel Noè santo,
che ’l vin dell’uva prieme:
inebriato tanto,
sta scoperto e non teme:
allor Cam, quel mal seme,
si ride, e’ due ricuopron suo onore.