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ii - capitoli 125

iv


     Oda quest’inno tutta la natura,
oda la terra, e nubilosi e foschi
turbini e piove, che fan l’aria oscura.
     Silenzio, ombrosi e solitari boschi;
posate, venti; udite, cieli, il canto,5
perché il creato il Creator conoschi.
     Il Creatore, e il tutto e l’uno, io canto:
queste sacre orazion sieno esaudite
dello immortale Dio dal cerchio santo.
     Il Fattor canto, che ha distribuite10
le terre, e il ciel bilancia; e quel che vuole
che sien dell’oceán dolci acque uscite
     per nutrimento dell’umana prole;
pel quale ancor comanda, sopra splenda
il foco, e per chi Dio adora e cole.15
     Grazie ciascun con una voce renda
a Lui che passa i ciel; quel vive e sente,
crea, e convien da lui natura prenda.
     Questo è solo e vero occhio della mente,
delle potenzie; a Lui le laude date:20
questo riceverá benignamente.
     O forze mie, Costui solo or laudate;
ogni virtú dell’alma questo Nume
laudi, conforme alla mia voluntate.
     Santa è la cognizion, che del tuo lume25
splende, e canta illustrato in allegrezza
d’intelligibil luce il mio acume.
     O tutte mie potenzie, in gran dolcezza
meco cantate; o spirti miei costanti,
cantate la costante sua fermezza.30