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112 | xi - la rappresentazione di san giovanni e paolo |
Su, volentier! non dubitate punto:
a guerra non andiamo, anzi a vittoria:
con la vostra virtú so ch’io li spunto.
Le ingiurie antiche ho ancor nella memoria:
il sangue di que’ buon vecchion romani
fia vendicato per le vostre mani.
E’ fûrno i padri, di che siam discesi;
onde conviensi la vendetta al filio.
Mettete in punto tutti vostri arnesi;
fate ogni sforzo: questo è il mio consilio:
a una fava due colombi presi
saranno; ché in Cesárea è ’l gran Basilio,
nimico mio, amico di Gesúe:
s’io ’l truovo lá, non scriverá mai piúe.
Su, tesorier, tutte le gente spaccia:
quattro paghe in danar, due in panni e drappi;
e fa’ che lor buon pagamenti faccia:
convien far fatti, e non che ciarli o frappi.
Fate venire innanzi alla mia faccia
gli astrologi, ché ’l punto buon si sappi;
Marte sia ben disposto e ben congiunto.
Ditemi poi quando ogni cosa è in punto.
Il vescovo santo Basilio dice cosí:
O Padre eterno, apri le labbra mia,
e la mia bocca poi t’ará laudato:
donami grazia che ’l mio orare sia
sincero e puro e sanza alcun peccato:
la Chiesa tua, la nostra madre pia,
perseguitata veggio d’ogni lato;
la Chiesa tua, da te per sposa eletta:
fa’ ch’io ne vegga almen qualche vendetta.