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xi - la rappresentazione di san giovanni e paolo 103

in questo primo caso spero in Dio
che questi tristi puniti saranno.
O Costanzio, o Costante, presto andate
con le mie genti, e i tristi gastigate.
     Io non ho piú fidati capitani;
sapete ben che questo imperio è vostro:
poiché ’l metteste voi nelle mie mani
potete dir veramente: — Egli è nostro. —

Costante e Costanzio rispondono, dicendo:


I tuoi comandamenti non fien vani:
andrem per quel cammin, il qual ci hai mostro,
e perché presto tal fuoco si spenga,
noi ci avviamo, e ’l campo drieto venga.

Imperadore.


     In ogni luogo aver si vuol de’ suoi,
che son di piú amore e miglior fede.
Andate presto o uno o due di voi
al tempio dove lo dio Marte siede,
e farete ammazzar pecore e buoi;
ché gran tumulto mosso esser si vede;
pregando Dio che tanto mal non faccia,
quanto in questo principio ci minaccia.

Un fante dice:


     O imperador, io vorrei esser messo
di cose liete e non di pianti e morte:
pur tu hai a saper questo processo
da me o da altri: a me tocca la sorte.
Sappi che ’l campo tuo in rotta è messo,
e morto o preso ogni guerrier piú forte;
e’ tuo’ fratelli ancora in questa guerra
morti reston con gli altri su la terra.