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232 iii - rime

che i pensier fanno in sospir giá conversi
e di sospiri in parole pietose,
porta al bel prato di color diversi;
in mezzo a’ qual si pose125
Amor lieto, e tra l’erba si nascose.
E, se non sai il cammin di gire a lei,
l’orme de’ pensier miei
vedrai, di ch’è la via segnata e impressa.
Prendi d’Amor la strada:130
troverrai forse i suoi pensieri in essa,
ché ancora a loro aggrada
il bel cammin. Giunto ov’ella è soletta,
di’ che al core non resta onde piú speri,
dolcezza per nutrirsi co’ pensieri:135
onde o morte o la bella luce aspetta.


canzone viii

Canzona fatta trovandomi un dí dove erono certe donne, non senza mio pericolo.


     Per rinnovare Amor l’antiche piaghe,
che avea nel cor rinchiuse
o fredda voglia o suo poco valore,
l’obietto antico e quelle luci vaghe
di pietá circonfuse5
offerse agli occhi e per lor mezzo al core.
Sembrava il pio sembiante che dolore
non tanto avessi di mia dura sorte,
ma con umili e accorte
voci parea del mal chieder merzede,10
come conviensi a tanta ingiusta offesa;
persuadendo al cor che troppo pesa
negar perdono chi umilmente il chiede.
Questo dicea, tacendo, il bel sembiante:
nol potea altri udire che un amante.15