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174 | iii - rime |
canzone iii
Canzona fatta sendo malata una donna.
Per molte vie e mille vari modi
provato ha Amor se mia costanzia è vera,
come li parve e come spesso ho detto:
e, benché m’abbia aggiunti mille nodi,
ancor ben chiar della mia fé non era,5
volendomi legar molto piú stretto.
E fece ne’ primi anni un suo concetto,
che, se il celeste viso ornato e puro
mi si mostrassi duro,
impaurito lascerei l’impresa:10
onde giá mai accesa
face non fu della mia donna al core,
ma del mio mal lieta era ne’ sembianti:
non è maggior dolore
che veder ch’altri rida ne’ suoi pianti.15
In questo modo un tempo Amor mi tenne,
senza che mai provassi altra dolcezza
che contemplar cosa celeste in terra.
Questo mi prese, e questo mi mantenne:
stavo contento sotto tal dolcezza20
e lieto in pace in mezzo a tanta guerra.
Amor, che vede che ’l mio cor non erra,
ma fermo, fece in sé nuovo pensiero,
e l’indomito altèro
cor della donna mia accese alquanto;25
non giá molto, ma tanto
quanto aggiugnessi a me qualche speranza
per mantenermi vivo in tanti affanni;
e poi con piú baldanza
raddoppia in me suo’ tradimenti e inganni.30