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ii - comento sopra alcuni de’ suoi sonetti |
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è maggior cosa, come è fare che le ninfe timide e caste ammettino nella durezza del core loro qualche molle e dolce pensiero d’amore, perché l’amore è al tutto contrario alla timiditá e castitá. E però maggior ragione fa questo maggior effetto, come è il riso e il sospirare della donna mia, il quale, quando viene nella bocca sua, muove li pensieri amorosi, come abbiamo detto nelle ninfe. E che sia piú potente ragione questa, la mostra che quella cagione, a mio parere, è piú potente a muovere affetto, che mostra in sé maggior effetto il riso e il sospiro che il guardare e il cantare o parlare, come mostreremo, e maggior effetto mostra di tutti questi il toccare; e però, conclude il sonetto, che questo fa ancora maggior effetto che li altri, mostrando che dove tocca la sua candida mano, abbonda tanta grazia e virtú, che non si può né referire né imaginare. E cosí delle cose manco efficace per gradi si procede a quelle che sono efficacissime: perché, presupponendo che Amore muova tutti li atti che abbiamo detto della donna mia, cioè il vedere, il cantare, il parlare, il ridere, il sospirare ed ultimamente il toccare, manco affezione mostra il vedere che il cantare, manco il cantare che il parlare; e cosí dico di tutti gli altri insino al tatto. Perché, presupponendo essere uno amante innamorato di questa donna, credo che, se lei lo guarda amorosamente, li sará molto grato; se la sente cantare versi amorosi, li parrá ancora maggior segno d’amore; se la ode parlar seco, lo giudicherá ancora piú efficace testimonio dell’amor suo; se la vede o ridere o sospirare per amore, li parrá maggiore augumento della grazia sua; e molto maggiore di tutti, se la toccassi. E però tutte queste cose faranno maggiori o minori effetti in lui, secondo la qualitá delle cagioni. Sono adunque comprese nel presente sonetto quelle linee, cioè gradi di amore, che pone Ovidio, poeta ingeniosissimo, in quel libro ove dá gli amorosi precetti.
Il cor mio lasso in mezzo all’angoscioso
petto i vaghi pensier convoca e tira
tutti a sé intorno, e pria forte sospira,
poi dice con parlar dolce e pietoso:
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