E d’intorno alla Senna oh quai più orrende
Desta empie faci la discordia, oh quale
Onda immensa di fumo al Ciel ne ascende!
Cresce il rio foco, incontro a cui non vale
Di leggi schermo, e va di tetto in tetto
Sin che la Reggia furibondo assale.
Oh Reggia, oh mura di piacer ricetto
Di gloria un dì, come di lutto or siete
E di spavento ahi lagrimoso obbietto!
Ma dove o carmi mici che amar dovete
D’umili canne il suon, dove sì audace,
Per sentiero non vostro il voi stendete?
Ah che in queste ov’io seggio, e dove tace
Ogni strepito d’armi, apriche rive
Miti accenti sol chiede amica pace;
E in dolce ozio tranquillo imbelli e schive
Sempre abborriro il marzïal furore
Di pace amanti le Castalie Dive.
Poichè d’ira fremendo e di dolore
Coll’Egizia Regina il Nil raccolse
Nel ceruleo suo seri le frante prore,