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gli accadde in queste di rinvenire un pascolo vie più gradito al suo genio che poteva ad un tempo essere commosso dalle pili delicate sensazioni, e rapito fra’ più ardui pensamenti. Quindi lesse nel patrio liceo filosofia e matematica, e sentendosi tale da poter allargare i confini di questa, si mise sì addentro ne’ suoi più segreti misteri, che in breve potè coll’opera del tutto nuova sull’equilibrio degli archi, accennare altrui quale ei si fosse.

Soleansi a que’ tempi chiamare alla pubblica istruzione quegli ingegni che co’ proprj ed utili frutti avessero benemeritato dalla patria; epperò essendo allora vacante in Pavia la Cattedra di Matematica elementare, ne venne richiesto il Mascheroni. Sebbene ei per modestia dubitasse cimen-