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nostro Ateneo, e v’ha tutto dì fra noi, chi con dolce entusiasmo ne ricorda d’essergli stato amico.

E perchè altri non creda che l’Autore dell’invito a Lesbia si provasse una sol volta di toccare la cetra e trarne soave armonìa, ne cadde in pensiero di raccogliere le poesie di lui le quali comechè stampate, è malagevole il rinvenire, onde porgere facile adito a ravvisare quanto copiosa pur fosse la vena poetica del Mascheroni. Ne faremo pur seguitare altre inedite che a gran ventura ne vennero alle mani, o per dir meglio che ne furono donate pochi di innanzi la sua morte dal Professore Savioli, alle cui lezioni di filosofia, ricordiam di buon animo d’aver per due anni assistito: