Pagina:Lopez De Hoyos - Relatione della morte, et esequie del serenissimo principe Carlo, figliuolo del catolico re Filippo II re di Spagna et c., 1569.djvu/5

[versione diplomatica]

A L L' I L L V S T R I S S I M O

Signore, il S. Diego di Guzman di Silua, Eletto

Ambaſciatore del Sereniſs. Re Catolico

appreſſo la Illuſtriſsima Signoria

di Venetia.


A L F O N S O   V L L O A.


SS

I legge nelle ſcritture Sante, & Diuine, (Illuſtriſs. Sig.) che anticamente ſi faceuano fepolture nobili, & pompoſe a gli huomini di buona uita, & ueri amici & ſerui di Dio, per riputatione loro. Ilche fu oſſeruato dal Popolo Hebreo inuiolabilmente anco da' Gentili: come consta per la Sepoltura di Giacob, nel libro della Generatione: del Capitano Abner, nel ſecondo libro de' Re: del Padre, della Madre de' Maccabei, nel ſecondo loro libro: della Sepoltura di Gieſu Chriſto in tutti gli Euangelisti. Et ancora che ſiamo certi, che queſto ſerue poco all'anima uſcita dal corpo, laquale come quella ch'è immortale, & in un certo modo quaſi diuina non ha biſogno di humane pompe: nondimeno ſi coſtuma ciò hoggidì lodeuolmente,


[versione critica]

A L L' I L L U S T R I S S I M O

Signore, il S. Diego di Guzman di Silva, Eletto

Ambasciatore del Sereniss. Re Catolico

appresso la Illustrissima Signoria

di Venetia.


A L F O N S O   U L L O A.


SS

I legge nelle scritture Sante, et Divine, (Illustriss. Sig.) che anticamente si facevano sepolture nobili, et pompose a gli huomini di buona vita, et veri amici et servi di Dio, per riputatione loro. Ilche fu osservato dal Popolo Hebreo inviolabilmente anco da' Gentili: come consta per la Sepoltura di Giacob, nel libro della Generatione: del Capitano Abner, nel secondo libro de' Re: del Padre, della Madre de' Maccabei, nel secondo loro libro: della Sepoltura di Giesu Christo in tutti gli Evangelisti. Et ancora che siamo certi, che questo serve poco all'anima uscita dal corpo, laquale come quella ch'è immortale, et in un certo modo quasi divina non ha bisogno di humane pompe: nondimeno si costuma ciò hoggidì lodevolmente,


a ij perche