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TITO DA LODI, DETTO IL FANFULLA. 147


A carte XCVI leggesi:

1569 addì XXI dimarzo in domenica.

Ad instanzia del reuerendo padre frate Vincenzio da Melano prouincialis prouincie lombardie fue uestito del nostro habito et resesi frate hosseruante nel nostro conuento Bartholomeo de jouita de Ambroxio Baptistini da lodi iam homo darme. Et hebbelo per le mane de frate Hippolito da corazza uicario nostro de commissione del reuerendo padre frate Sebastiano da brixia priore del nostro uenerabile conuento de sancto Marco ciuitatis Florentie in capella filiorum domni Martini de Ala. presenti

/Ser Banco di Puccio d'Oltrarno

/Beninchasa di Giano granajuolo

A carte XCVII troviamo:

1510 addì 13 giugno


In chapitolo essi deliberato a maggiorità de faue nere che frate Meo da lodi deba per un anno proximo auenire seruire la sagrestia.

E più innanzi a carte XCVIIII:

1511 addì 22 dagosto,


Per obitum fratis Johannis da Fesule frate Meo da lodi ebbe el gouerno delle nostre uignie et altre terre spettanti a questo uenerabile conuento de sancta obseruantia.

A carte C:

1513 addì 3 daprile


Frate Meo da lodi fue messo alla chanoua del nostro chonuento. Hebbe in consegnia barili XLVII de ogni uino più staiora 40 de grano caluello et altre denrate anchora come da carta de soa mano in filza.

Finalmente a carte CXVII:

Fassi ricordo come frate Meo da lodi da più mesi fuggisse la penitentia datagli dal priore di questo uenerabile conuento de obseruantia et non se ne più auta nouella per diligentia fattane. Et quest’hoggi inter missarum sollemnia dall'altare maggiore de nostra chiesa fue pubblicamente letto el suo nome et bandito come apostata de nostra sancta religione et scomunicato uitando. che Iddio habia misericordia de lanima soa amen.

Per quante ricerche facessimo, rivolgendoci anche al paleografo che aveva pubblicato i surriferiti brani; nessun’altra notizia ci fu dato raccogliere intorno al singolare personaggio.