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La Terra e i suoi movimenti. 63

e quello solare ricevuto, e perchè solo allora l’acquisto giornaliero di calore supera più e più la perdita.

L’autunno, per la ragione inversa, principia all’equinozio di autunno e non ai 22 di giugno; a quell’epoca (equinozio d’autunno) il punto in cui il Sole culmina comincia ad abbassarsi molto sensibilmente lungo il meridiano, i giorni notevolmente si accorciano e sempre minor quantità di calore è irradiata dal Sole verso il nostro emisfero; le notti più e più lunghe lasciano maggior tempo al suolo di raffreddarsi e la temperatura decresce.

In primavera la natura si risveglia dopo l’assopimento invernale; in autunno essa ha quasi esaurite le sue forze, e si prepara al suo sonno; come l’uomo, dopo la sua giornata di lavoro, la natura si abbandona al necessario riposo.

60. Consideriamo un’altra causa che influisce assai sul carattere delle varie stagioni.

Non trovate voi, almeno sotto un certo punto di vista, qualche analogia fra il giorno e l’anno? V’aiuterò a scoprirla.

Al mattino e alla sera il Sole è basso, cioè vicino al lembo dell’orizzonte; esso è al principio e alla fine della sua carriera diurna; il calore da esso irradiato è meno intenso che a metà della giornata; al mattino e verso sera i raggi solari arrivano obliqui rispetto all’orizzonte, e perciò sono meno cocenti e riescono anche più sopportabili alla vista. Cosi è dell’unno.

Quand’è infatti che il Sole sta più basso sui nostri orizzonti? Appunto poco dopo la metà di dicembre, quando finisce o principia Tanno solstiziale; allora i raggi solari ci arrivano molto obliqui, e in certo modo sfiorando il suolo non vi penetrano; il terreno e l’atmosfera non assorbono che pochis-