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62 | Prime nozioni di Astronomia. |
dall’equinozio di primavera, si vanno allungando, il Sole rimane sempre più sui nostri orizzonti e tanto meno per conseguenza sugli orizzonti dei luoghi dell’altro emisfero.
Ne segue che il calore solare, a cui noi dobbiamo lo sviluppo della vegetazione e d’ogni vita terrestre, va, a partire dall’equinozio di primavera, accumulandosi alla superficie del nostro emisfero, e ciò per due ragioni; prima perchè il suolo non ha tempo sufficiente a perdere, durante la notte, tutto il calore assorbito durante il giorno, poi perchè sopraggiunge il domani e il grande astro altro calore irradia.
Ne segue ancora che, a partire dall’equinozio di primavera, noi esperimentiamo temperature ognora crescenti, caldo sempre maggiore finchè raggiungiamo l’estate, i cui calori più intensi (appunto per il calore assorbito dal suolo e in seguito da esso irradiato) non coincidono coi giorni più lunghi, ma li seguono sempre di alcune settimane.
Reciprocamente, quando nel nostro emisfero i giorni s’accorciano e le notti s’allungano, quando il rovescio accade nell’emisfero australe, noi vediamo il Sole soggiornare sempre minor tempo sul nostro orizzonte, il nostro suolo perdere di notte sempre maggior calore, finchè arriva il momento in cui esso si raffredda di notte più di quel che durante il giorno si scaldi: abbiamo allora l’inverno.
59. La primavera comincia all’equinozio di primavera e non ai 22 di dicembre giorno a partire dal quale il Sole prende a culminare più e più alto; comincia all’equinozio perchè appena nei giorni dell’equinozio di primavera va stabilendosi un certo equilibrio fra il calore perduto dal suolo