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58 | Prime nozioni di Astronomia. |
boli rigorosamente astronomici, ma non tutti però esclusi dal linguaggio comune e famigliare. Alcuni di essi, come verticale, zenit, meridiano, paralleli e simili non vi riusciranno anzi nuovi affatto; ciò malgrado sarà bene che prima di procedere oltre ci intendiamo chiaramente sul loro preciso significato.
53. Tutti i corpi abbandonati nello spazio a loro stessi cadono a terra; ciò si sa da tutti, anche da coloro che non ne conoscono il perchè. Una pietruzza cadendo segue una certa linea retta che porta l’appellativo di verticale; se la si tien sospesa mediante un filo, questo filo, che resta teso a cagion del peso del sassolino, segna appunto la verticale di colui che tiene in mano il filo.
Tutte le verticali, in qualunque contrada, città o punto della Terra, tendono, ovvero sono sensibilmente dirette verso il centro della sfera terrestre.
Prolungate indefinitamente col pensiero attratraverso la Terra e lo spazio circostante la vostra verticale, dovunque vi troviate; dalla vostra parte incontrerà, per un supposto, una stella; ebbene là dove pure che tochi il cielo, è quel punto che gli astronomi chiamano zenit; sarebbe come a dire quel punto della vôlta celeste che è equidistante da tutti i punti del contorno del vostro orizzonte, e vi sta proprio sopra il capo, poichè voi, ritto in piedi, per legge di equilibrio, siete in posizione verticale.
La porzione della verticale, prolungata entro il corpo della Terra, ne segue un diametro, e là dove ne esce stanno i nostri antipodi; prolungata ancora al di là, incontra l’altro emisfero celeste in un punto ideale che si chiama nadir, e che è lo zenit dei nostri antipodi.