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La Terra e i suoi movimenti. | 49 |
scrivere circoli perpendicolari all’asse celeste, due soli esclusi i quali rimangono fermi e che per analogia dovran dirsi i poli del cielo. E poichè la rotazione apparente del cielo è determinata dalla rotazione reale della Terra, l’asse della rotazione apparente celeste deve essere determinalo da quello della rotazione reale terrestre; e poichè il cielo abbraccia e chiude da ogni parte la Terra, l’asse celeste non può essere altro che l’asse terrestre prolungato, e dove quest’asse prolungato tocca la vôlta apparente del cielo debbono esservi i poli celesti.
Tutte queste cose sono letteralmente confermate dai fatti.
Osserviamo il cielo per una notte intera, e vedremo appunto le sue stelle percorrere altrettanti circoli paralleli fra di loro e tutti perpendicolari alla direzione dell’asse terrestre prolungalo. Osserviamolo meglio, e vedremo nei paesi nostri alto sul nostro orizzonte circa 45 gradi, mezz’angolo retto, un punto del cielo che rimane fermo tutta la notte; è uno dei poli celesti, il polo nord.
Per fortuna vicinissima a questo polo v’è una stella lucida, facilmente riconoscibile, che appartiene alla configurazione di stelle detta costellazione dell’Orsa minore, e alla quale appunto per ciò si dà il nome di stella polare.
Osserviamo una, due, tre notti di seguito, osserviamo per un anno intero il cielo, e vedremo ogni notte il polo celeste nord nella stessa posizione rispetto alla stella polare, e, poichè questa è una stella fissa, dedurre ne dobbiamo che il polo celeste nord, determinato come già dicemmo dal prolungamento dell’asse polare terrestre, non solo non si muove col moto apparente e di ogni giorno della vôlta celeste, ma per tutto l’anno corrisponde
Celoria. | 4 |