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La Terra e i suoi movimenti. | 33 |
quale sembra appoggiarsi sul contorno di esso orizzonte, il firmamento ripeto ci abbraccia lunghesso tutto l’orizzonte stesso, ci copre, ci avvolge da ogni parte, sicchè quella che con linguaggio famigliare chiamiamo la vôlta del cielo assomiglia ad una grande cupola, ad una porzione di una superficie sferica immensa, ad una immensa calotta sferica.
Essa è disseminala di stelle, che, diversamente qua e là aggruppate, formano delle configurazioni ben distinte l’una dall’altra, le quali mantengono sempre tra loro le stesse relative distanze e posizioni.
Questo che diciamo per noi, abitanti dell’emisfero nord della Terra, è vero ancora per un osservatore che abiti nell’altro emisfero, in Australia ad esempio. Le apparenze essenzialmente non mutano; solo l’australiano vede la sua cupola celeste, il cielo suo ingemmati da configurazioni stellari differenti dalle nostre.
Il cielo è incommensurabile, indefinito senza fondo; la Terra, benchè per sè stessa così grande in confronto al cielo è molto piccola tanto piccola da potersi, quasi senza errore, ritenere come un semplice punto in mezzo allo spazio disseminato di astri, sicchè diventa lecito dire che gli abitanti antipodi si toccano quasi coi piedi. Riuniamo le loro due mezze sfere di cielo, le loro due vôlte celesti; esse vengono a formare la intera sfera celeste, denominazione che si dà, a cagione appunto delle ottiche apparenze, a quell’insieme di astri, che, per la loro sterminata lontananza, appaiono tutti situati ad una stessa distanza da noi e infissi alla vôlta azzurra del firmamento, vôlta che è una pura e semplice parvenza.
30. La Terra è dunque d’ogni intorno circondata
Celoria. | 3 |