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20 | Prime nozioni di Astronomia. |
Vediamo ora più da vicino come giri la palla. Le punte dei toppi la stringono in due punti opposti che sono agli estremi di un suo diametro; questi punti voi non li vedete girare, ma intorno ad essi gira visibilmente la palla, quasi fosse attraversata da una spina.
Noi possiamo immaginare che la Terra analogamente giri; ai punti che durante la rotazione rimangono fermi daremo il nome di poli, al diametro che attraverso alla Terra possiamo immaginare dall’un polo all’altro daremo il nome di asse della rotazione. Se per avventura il nodo o il piccolo disegno che immaginaste nella palla montata sul tornio si trovasse proprio ad egual distanza dalle punte dei toppi, il circolo ch’esso descriverebbe durante un giro vi potrebbe dar un’idea di ciò che sulla Terra chiamiamo equatore: un circolo massimo equidistante dai poli in tutti i suoi punti; la Terra ne resta divisa in due emisferi d’egual estensione, di cui uno, quello in cui trovasi l’Italia, chiamasi boreale o settentrionale, l’altro australe o meridionale.
20. La Terra adunque ruota sopra sè stessa come se girasse intorno ad un asse vero materiale che tutta l’attraversasse da un polo all’altro. Questa sua rotazione produce il sorgere e il tramontare del Sole e di tutti gli astri del cielo, produce quel movimento diurno che la più semplice osservazione basta a dimostrare comune a tutte le stelle. Il movimento diurno della sfera celeste a cui non si sottraggono nè il Sole, nè la Luna, nè i pianeti, nè le stelle non è che apparente: la volta celeste è immobile: è la Terra che gira e fa sì che mentre noi crediamo una data stella avere percorso da oriente ad occidente un certo arco di circonferenza di circolo, siamo noi invece che un arco parallelo