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248 | Prime nozioni di astronomia |
un’ora almeno; delle stelle di quattordicesima grandezza si ottiene l’immagine fotografica con una posa di quindici minuti al piu.
293. Come dei libri di una biblioteca si usa fare il catalogo che di ogni volume segna il titolo ed il posto, così gli astronomi usano fare i cataloghi delle stelle. Sono libri nei quali d’ogni stella compresa fra grandezze determinate si dà il posto che occupa in cielo, e lo si dà per mezzo di due numeri che bastano ad individuarla senza pericolo di ambiguità e che si dicono le sue coordinate astronomiche.
Ciò posto, il congresso stabilì che oltre alla progettata grande carta celeste, si applicasse la fotografia alla formazione di un catalogo di stelle.
E poichè un catalogo di 20 milioni di stelle sarebbe stato opera troppo vasta ed iper-pratica, il congresso limitò il catalogo alle stelle di undecima grandezza, delle quali in cielo ve n’è un milione e mezzo circa.
E poichè ancora le pose brevi dànno ben nette e precise le immagini delle stelle brillanti mentre le pose lunghe dànno bensì un maggior numero di stelle ma immagini non ben definite delle stelle brillanti, il congresso deliberò che le operazioni fotografiche destinate alla formazione del catalogo andassero disgiunte da quelle destinate alla formazione delle carte celesti, le prime richiedendo pose di breve durata, le seconde pose di durata assai maggiore.
294. Alla formazione per mezzo della fotografia delle progettate carte celesti e del progettato catalogo di stelle lavorano in questo momento 20 osservatorii astronomici opportunamente scelti dal congresso sull’uno e sull’altro emisfero della Terra, fra essi due osservatorii italiani, quello reale di Catania e quello vaticano di Roma.