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Fotografia astronomica. 247

Fu calcolato che otto osservatorii opportunamente situati sui due emisferi della Terra potrebbero in meno di sei anni formare una carta completa del cielo contenente decine e decine di milioni di stelle, dalla prima alla sedicesima grandezza.

Sovra queste carte l’astronomo potrebbe continuare nel proprio gabinetto, qualunque sia il tempo e col soccorso di un semplice microscopio, le esplorazioni del cielo. Queste corte costituirebbero un’opera astronomica capitalissima, e tramanderebbero agli astronomi dell’avvenire, senza errori ed omissioni possibili, lo stato esatto in cui ora il cielo si trova. Carte e fotografie analoghe eseguite più tardi permetterebbero la soluzione di tutte quelle questioni nelle quali entrano non le posizioni assolute degli astri, ma le posizioni loro relative, le posizioni cioè che gli uni hanno rispetto agli altri.

291. Nel 1887 si radunò a Parigi un congresso internazionale di astronomi allo scopo di studiare un piano internazionale di lavori per la formazione di una carta fotografica del cielo.

292. 11 congresso escluse che dovessero fotografarsi tutte le stelle visibili, e decise che il lavoro della carta fotografica del cielo si arrestasse alle stelle di decimaquarta grandezza.

Le stelle che così verranno ad essere comprese nelle progettale carte fotografiche celesti saliranno ancora a venti milioni circa, costituiranno un lavoro di gran mole ancora, ma praticamente possibile e ben lontano da quello prima vagheggiato, e che doveva estendersi fino alle stelle di decimasesta grandezza.

Ad ottenere la fotografia di queste ultime, astrazion fatta dal loro grande numero, occorre la posa di