Pagina:Lockyer - Astronomia, 1904.djvu/262

246 Prime nozioni di astronomia

Questo non è confermato dai fatti. Se due esposizioni e pose sono fatte, l’una di un’ora l’altra di dodici, e se in amendue le lastre sensibili si riscontrano il medesimo numero di immagini e i medesimi dettagli, forza è conchiudere che la più lunga esposizione a nulla giovò, perchè maggior numero di stelle e dettagli maggiori a riprodurre non esistevano.

Ebbene da un esame minuto delle grandi nebulose di Andromeda e di Orione, del gruppo delle Pleiadi, della regione della Via Latea intorno al Cigno ricchissima di stelle, risulta che la prolungata esposizione delle lastre sensibili non dà punto sulle medesime un più grande numero di immagini stellari.

È questo un fatto che ha portata maggiore di quella che a prima giunta non paia. Già i cannocchiali avevano condotto ad ammettere che la porzione di universo stellare visibile dalla Terra è limitala in estensione. Ad ugual conclusione oggi guida, malgrado la contraria aspettazione, la fotografia. I mezzi pur potenti dei quali oggi disponiamo non bastano a scandagliare lo spazio universo al di là di quella limitata regione stellare in mezzo alla quale il Sistema del Sole è collocato.

§ VII.

Carta fotografica del Cielo.

Catalogo delle stelle dalla prima all’undecima grandezza.

290. I progressi della fotografia stellare segnalali nel paragrafo precedente dimostrano la possibilità di fare colla fotografia una carta di tutta la volta celeste, colle immagini di tutte le stelle oggidì visibili coi cannocchiali più potenti.