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244 | Prime nozioni di astronomia |
paragrafo primo del presente capitolo, automaticamente ai due tubi uno stesso moto sincrono a quello apparente della sfera celeste.
Dei due obbiettivi, quello otticamente acromatico, largo 24 centimetri, costituisce, col rispettivo tubo e coll’oculare avvitato all’altro estremo di questo, un cannocchiale ordinario, e serve all’astronomo e come cannocchiale cercatore e come mezzo per assicurarsi direttamente che l’intero strumento continua per tutto il tempo necessario ad essere puntato con precisione verso un medesimo punto del cielo.
Dei due obbiettivi stessi, quello chimicamente acromatico è largo 34 centimetri, e col tubo rispettivo e colla lastra sensibile collocata all’estremo inferiore del tubo stesso costituisce la macchina fotografica.
289. Ad ottenere con questo strumento e sulla lastra sensibile di esso l’immagine delle piccole stelle di quindicesima grandezza è necessaria la posa di un’ora.
Ad eliminare il pericolo di confondere piccole macchie e accidenti della lastra sensibile con immagini di stelle si fanno tre pose successive di un’ora cadauna, spostando ogni volta il cannocchiale e la macchina fotografica di cinque minuti secondi d’arco.
Per tal modo ogni stella riesce ad essere sull’ammirabile fotografia celeste rappresentata tre volte, e a formare colle sue immagini un piccolo triangolo di cinque minuti secondi di lato; sotto ad un microscopio che ingrandisca dalle 20 alle 30 volte tutti i dettagli più minuti della fotografia, nonchè le immagini delle stelle risultano nel modo più sicuro, senz’ombra di ambiguità.
In una di queste fotografie poterono ad esempio