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242 | Prime nozioni di astronomia |
le stelle fisse si possono fotograficamente riprodurre sopra una lastra preparata col collodio; si era dimostrato ancora che, usando di un microscopio munito di micrometro, si possono, sulle immagini fotografiche delle stelle, far misure micrometriche assai precise.
Il primo passo era fatto.
284. Nel 1865 il problema della fotografia stellare aveva già fatto il suo secondo e più importante passo.
Il fisico americano Rutherfurd era riuscito a costrurre per la fotografia una di quelle lenti chimicamente acromatiche delle quali già si parlò nel precedente paragrafo primo, e a fotografare, con un obbiettivo fotografico di centimetri 28,5 di diametro, alcune stelle di nona grandezza.
Era dimostrato che ad ottenere le immagini fotografiche delle stelle debolmente splendenti bastava o costruire obbiettivi fotografici, in altre parole lenti chimicamente acromatiche, di più grande apertura, oppure trovare lastre fotografiche più sensibili delle allora in uso.
285. Nel 1857 Bond nelle sue ricerche di fotografia stellare erasi, come risulta da quanto più sopra si disse, arrestato di fronte al difetto delle lenti da lui usate; nel 1865 Rutherfurd arrestavasi di fronte al difetto di sensibilità delle lastre sensibili a collodio, preparate, come i fotografi dicono, per via umida.
286. Dodici anni non erano ancora trascorsi e l’ostacolo incontrato da Rutherfurd era già felicemente superato.
La chimica trovava le lastre secche a gelatina-bromuro di argento, dotate di sensibilità alla luce quasi istantanea, e con questa scoperta il problema della fotografia delle stelle si potè dire pressochè compiutamente risolto.