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228 | Prime nozioni di astronomia |
mai comuni e varii questi congegni meccanici, detti in linguaggio tecnico montature parallatiche, che dànno al cannocchiale un movimento sincrono ed analogo a quello degli astri che si vogliono osservare.
260. Un secondo ostacolo complesso, e che praticamente si risolve in diversi ostacoli parziali, dipende dalla natura stessa dell’astronomia.
Essa vuole osservazioni, ed osservare non vuol dire vedere o rappresentare, ma è sinonimo di misurare. Le immagini date dalla fotografia, in quanto mirano a tornar utili all’ustronomo, devono avere, non come le immagine fotografiche ordinarie, la sfumatura e la grazia di un contorno artistico, ma la precisione netta e cruda di un contorno geometrico; devono avere dimensioni e caratteri tali che su di esse l’astronomo possa vedere quello a cui l’occhio anche armato di potente telescopio non arriva per ragioni fisiologiche od altro, possa fare misure che superino o almeno uguaglino in precisione quelle per altra via ottenibili.
261. Non basta quindi all’astronomo fotografare la piccola immagine che si forma al fuoco di una lente ordinaria, ridurre in seguito a dimensioni maggiori questa immagine, e sui successivi ingrandimenti suoi eseguire alla fine le misure. Coll’ampliarsi dell’immagine fotografica si ampliano ad un tempo i difetti propri della fotografia, nè le misure prese su immagini successivamente ampliate coi procedimenti proprii del fotografo possono ispirare fiducia.
A riuscire precise le misure devono essere fatte sulla immagine direttamente incisa dai raggi luminosi, e poichè la precisione vuole ad un tempo, che queste misure sieno eseguite su immagini sufficientemente grandi, necessità vuole che nella foto-