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202 | Prime nozioni di Astronomia. |
quattro ore ad esempio, passano per una serie non interrotta di splendori diversi, serie che ripetesi poi esattamente e regolarmente. Queste stelle formano una quarta classe di variabili.
219. La quinta ed ultima classe di variabili comprende alcune stelle le quali mantengono, durante la più gran parte del tempo, invariato il loro splendore, ma ad intervalli regolari perdono poi in poche ore quasi intieramente la loro luce, e con uguale rapidità la riacquistano. La più caratteristica fra le stelle di questa classe è Algol o beta di Perseo.
Questa stella è per lo più della seconda grandezza, ma ad intervalli di 2 giorni, 20 ore, 49 minuti, diminuisce fino a diventare della quarta grandezza, rimanendo in tale stato un’ora ed anche meno. Si è trovato che il periodo suo, cioè l’intervallo fra due diminuzioni consecutive dello splendore suo, va lentamente abbreviandosi.
220. Non s’è finora trovata ipotesi che valga a spiegare da sola tutti indistintamente i fenomeni presentati dalle diverse classi di variabili, forse perchè ad ogni classe di esse corrispondono una o più cause speciali di perturbazioni dello splendore.
Già dissi (paragrafo precedente) in qual modo si cerchino di spiegare le stelle della prima classe o nuove; non si potrebbero certo in ugual modo spiegare le variabili delle altre classi.
Prendendo per base le cognizioni che abbiamo del Sole, pensano alcuni che stelle com’esso costituite, e nelle quali le macchie si svolgessero in più vaste proporzioni, dovrebbero presentare cambiamenti notevoli di splendore. Danno in questo modo fino ad un certo punto ragione delle variabili della classe seconda, e spiegano naturalissimamente quelle della terza.