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Il Sole. 191

205. Fra le questioni che da lungo tempo si agitano e intorno alle quali poco si sa di positivo vi e quella che riguarda la causa del calore intenso che il Sole irradia.

È certo che nel Sole non trattasi di una semplice combustione. Se così fosse, se il Sole fosse anche un solido di carbone che bruciasse nell’ossigeno puro, esso non potrebbe durare che circa 6000 anni, e sarebbe già consumato per quasi un terzo dal principio dell’èra cristiana.

È certo ancora che l’origine del calor solare non si può cercare nel semplice raffreddamento di masse incandescenti. La sua temperatura altissima dovrebbe in tal caso diminuire più che sensibilmente in un migliaio d’anni, e l’osservazione dice invece che l’emissione del calor del Sole non ha subito nell’intensità sua variazione alcuna durante tutti i secoli della storia dell’uomo.

Fino a ieri due erano le teorie proposte a spiegare l’origine del calore persistente del Sole; una di esse metteva la fonte di esso calore nell’urto incessante di materiali meteorici contro il Sole, l’altra in una lenta contrazione del Sole stesso.

La prima spiega certamente almeno una parte del calore del Sole, ma è dubbio se il contributo dovuto all’urto della materia meteorica basti a produrre non dico tutto il calor solare, ma nemmeno una grande parte di esso.

La seconda basta a rendere conto dell’intera provvista del calor solare, ma non vi è finora nessuna prova diretta e tratta dalle osservazioni che il Sole realmente si contragga.

Oggi il grande progresso fatto dalla Fisica nello studio della costituzione della materia in generale, la grande tenuità sotto alla quale la materia stessa si può concepire, le emanazioni del radio e dei