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Il Sistema solare. 147

La gran fascia equatoriale, bianca generalmente, appare talora rossa, talora verdognola, talora giallastra, passando per una grande varietà di tinte dalla rossa alla gialla. Ed essa e le due fascie laterali cambiano talora rapidamente e forma e colore; fiumane grandi e nere spingonsi talora violentemente nella grande zona equatoriale del pianeta, fig. 34 a, e la separano in molte e distinte regioni, e allora par quasi che una forza gagliardissima sconvolga tutta quanta la massa superficiale e visibile del pianeta.

Eccezionalmente appaiono su Giove macchie singolari, con caratteri proprii e diversi da tutto ciò che le circonda. Scompaiono, si trasformano profondamente le striscie e le fascie a loro d’intorno, ed esse perdurano mesi ed anni partecipando solo al moto generale di rotazione del pianeta1.

153. Non è facile spiegare queste macchie temporariamente permanenti; non è facile nemmeno spiegare le variazioni di colore, di forma, di splendore, di struttura per le quali passano estesissimi tratti della superficie di Giove; è difficile dire a quali profondità possono arrivare gli sconvolgimenti della sua superficie.

Probabilmente Giove è in tutto od in massima



  1. È famosa fra tali macchie quella apparsa nel mese di luglio del 1878, subitamente cospicua, intensamente rossa, di forma ovale, e situata nell’emisfero australe sul confine fra la zona tropica o temperata del pianeta. Anni e anni perdurò, passando per gradi diversi di splendore. Nel 1902 divenne così pallida che il suo contorno appena lo si poteva seguire con molta incertezza; durante il 1903 scomparve affatto, solo il luogo da essa anteriormente occupato apparve lucido, più splendente assai che ognuna delle fascie del pianeta. Va questa vasta macchia rossa dissolvendosi, oppure è da aspettarsi un prossimo suo ritorno alle apparenze del 1878? È impossibile dare oggi una risposta sicura.