Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
140 | Prime nozioni di Astronomia. |
vicinanza alla Terra. Ve ne sono anche di così piccoli da non avere una superficie eccedente l’estensione di una delle nostre provincie.
A cagione della loro esiguità non è meraviglia che nulla di ben sicuro siasi potuto saper finora circa la loro costituzione fisica.
Notevole fra tutti è il piccolo pianeta Eros, contrassegnato dal numero (433). Scoperto nell’agosto del 1898 dall’astronomo tedesco G. Witt, fu in seguilo rintracciato su parecchie fotografie del cielo fatte anteriormente all’osservatorio Harvard, in Cambridge S. U., nei giorni 4 e 5 di giugno del 1896. Colle osservazioni del 1896 e del 1898 fu possibile calcolare del pianeta un’orbita abbastanza precisa, e per mezzo delle posizioni di Eros da essa determinate ritrovare il pianeta in altre fotografie del cielo eseguite anteriormente a cominciare dal 1903. Dimostrano esse che nell’ottobre del 1893 il pianeta era di decima grandezza, che il suo splendore crebbe rapidamente fino a diventare di settima grandezza nel gennaio del 1894, che nel marzo successivo era già di nona soltanto, che poco dopo verso la fine dell’aprile, era tornato di decima. Permisero esse una ulteriore elaborazione dell’orbita del pianeta alla quale attese l’astronomo italiano E. Millosevich, che pose inoltre a base dei proprii calcoli le migliaia di osservazioni fatte in molte specole nel 1898, nel 1899, nel 1900 e nel 1901.
Gli elementi dell’orbita di Eros accennano ad un astro il quale si muove nello spazio a grande distanza dallo sciame dei piccoli pianeti, e il quale portato dal suo movimento orbitale si avvicina al Sole ben più che Marte, si avvicina alla Terra mollo più che ogni altro dei pianeti noti. Mentre i piccoli pianeti si osservano ad una distanza dal Sole uguale in media a 394 milioni di chilometri,