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dalla nera locomotiva, ed invece di sentire le gole del calvo Atlante rimbombare del ruggito del leone, un dolce concerto s’innalzerà verso il cielo, maravigliato dalla moltitudine di quelli che avranno ricevuta la buona novella, e ringrazieranno il Signore d’aver dato loro la tranquillità dell’anima, e la fede coll’amore e la carità. Era un bel sogno, non è vero? Ebbene! credo che se noi non lo vedremo effettuare, quelli, che verranno dopo di noi, potranno veder nascere quel giorno di felicità, se, abbandonando gli strumenti guerrieri per prendere le armi del lavoro, si lanceranno innanzi colla parola di Dio nel cuore e nelle opere.

«La sera, quando rientrammo in Algeri per la stessa strada, che avevamo fatto il giorno precedente, Cornault, nel passare innanzi a quella casa, testimonio della sua follia, ci assicurò che mai più in vita sarebbe entrato in un luogo simile, ed ho tutte le ragioni di credere che avrà mantenuta la parola. — Non potrò più abbracciare la mia povera madre senz’arrossire, ci disse; e poi ho un’altra imagine nel cuore, di cui non voglio più macchiare la rimembranza.

«Trascorsero così parecchi mesi nell’effusione d’una dolce amicizia; i buoni consigli di Marty disposero quei due giovani a ricevere il Vangelo.

«Verso questo tempo la nostra compagnia fu mandata in distaccamento al campo di Douera, e questa nostra separazione fu veramente dolorosa, poichè i cacciatori si fermarono in Algeri. Il giorno della nostra separazione, Cornault domandò a Marty se desiderava portar con sè il Nuovo Testamento. — Non potrei farne a meno, rispose questi, ma ne avete uno? — Sì: solamente sperava che mi lascereste in cambio del mio, quel libro, al quale io vado debitore e d’un amico, e di migliori sentimenti. — Oh! volentieri, rispose Marty.