68. Pronto è ciascuno, e vuol tra mille stocchi
Esporre il ventre, come un paladino;
Chè, per servire a dame, tali allocchi
Cercan l’occasion col fuscellino;
Ma non si parli o tratti di baiocchi,
Perchè non hanno un becco d’un quattrino,
E credon, promettendo Roma e Toma1,
Di spacciar l’oro della bionda chioma2. 69. Era tra’ molti suoi più fidi amanti
Un ciarlon, che però detto è il Cornacchia3:
Ed è di quei pittor che i viandanti
Collo stioppo dipingono alla macchia4:
E perchè nella lingua ha il suo in contanti,
Molto si vanta, assai presume e gracchia:
E finalmente colorisce e tratta
Questo negozio come cosa fatta. 70. Scrive un viglietto poi segretamente
Ad un compagno suo capobandito;
Dicendo, che veduta la presente,
Il suo bagaglio subito ammannito,
Di notte tempo meni la sua gente
A Rimaggio5, alla Svolta del Romito;
Ma vada alla spezzata e pe’ tragetti:
E senza pensar altro ivi l’aspetti.
↑St. 68. Roma e Toma. L’origine di questo detto, di cui a tutti è noto il valore, è molto incerta. V’è chi pensa che la parola Toma non abbia senso alcuno, e sia messa lì per fare rima con Roma; altri la vuol derivata dallo spagnolo tomar, pigliare, quasi dicesse: Ti si promette Roma? e tu toma, cioè piglia. Altri la crede una corruzione di τιμή onore; altri, plurale di tomo (volume o caduta da alto, precipizio); altri finalmente, e questa è la più probabile, crede che venga dal latino, Promittere Roman et omnia. (Nota transclusa da pagina 89)
↑L’oro della bionda chioma. Credono rendersi accetti con niente altro che le loro lisciature. (Nota transclusa da pagina 89)
↑St. 69. Il Cornacchia visse realmente e fu ladro e spia; e però dice il Poeta, che ebbe tutti i suoi capitali in contanti nella lingua. (Nota transclusa da pagina 89)
↑Dipingere alla macchiaun ritratto (Nota transclusa da pagina 89)
↑St.70. Rimaggio (Rio Maggio, cioè rivo maggiore, come Via Maggio, cioè Via maggiore) è presso a Malmantile dalla parte di Firenze meno d’un miglio: quivi presso è pure la Svolta del romito. (Nota transclusa da pagina 90)