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374 malmantile racquistato

50.
Perciò fatti venir due marangoni
Con tutto quell’ordingo che s’adopra
A segare i legnami ed i panconi,
A divider il mostro mette in opra.
Mentre la sega in mezzo a’ duoi gropponi
Scorre così, va il mondo sottosopra
Mediante il rumor de’ due pazienti,
Che l’un fa d’urli, e l’altro di lamenti.
51.
Pur senza ch’intaccato ell’abbia un osso
La sega insino all’ultimo discese
Lasciando il Tura libero, ma rosso
Dietro di sangue, com’un Genovese1,
La bestia gli volea tornare addosso;
Ma Paride che subito l’intese,
Presa la spada, la tagliò pel mezzo,
Pensando di mandarla un tratto al rezzo2.
52.
E morta te la dà per cosa certa;
Ma quel demonio insieme si rappicca,
E qual porco ferito a gola aperta
Per divorarlo sotto se gli ficca.
Ed egli ch’all’incontro stava all’erta
In sulla testa un sopramman gli appicca
Che in due parti divisela di netto,
Com’una testicciuola di capretto.

  1. St. 51. Come un Genovese. V’era una compagnia di Genovesi in Firenze che, la sera del Giovedì Santo, s’andava processionalmente disciplinando a sangue. (Nota transclusa da pagina 425)
  2. Al rezzo. All’ombra eterna. (Nota transclusa da pagina 426)