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372 malmantile racquistato

44.
Vagheggialo, s’allunga, zappa e mugola;
Talor s’appressa e colle zampe il tocca;
Or mostra sbavigliando aperta l’ugola;
Or per leccarlo appoggiavi la bocca
Tutto lo fiuta, lo rovistia e frugola;
Così mentre il suo cuor gioia trabocca,
Ei, che non tocca per letizia terra
Entra nel borgo e in gabbia si riserra.
45.
Perchè Paride fa serrar le porte,
E poi comanda a un branco di famigli,
Che quivi fatti avea venir di corte,
Che di lor mano l’animal si pigli;
Ma i birri, che buscar temean la morte,
Non voglion accettar simil consigli;
E fan conto1, sebben’ei fa lor cuore,
Ch’ei passi tuttavia l’Imperadore.
46.
Poichè gran pezzo a’ porri ha predicato
E che fan conto tuttavia ch’ei canti
Perocchè da’ ribaldi gli vien dato
L’udïenza che dà il papa a’ furfanti,
Senza più star a buttar via il fiato,
Tolti di mano al caporale i guanti,
Bisogna, dice, con questa canaglia
Far come il podestà di Sinigaglia2.

  1. St. 45. Fan conto ecc. Non badano, non curano. Dice il Minucci che questo modo può avere avuto origine dalla trascuranza con cui accoglievano i Fiorentini l’imperadore greco Giovanni Paleologo dopo che la vista di lui si fu resa familiare, e forse, dopo che, mancatili i danari, non compariva più così pomposo. (Nota transclusa da pagina 425)
  2. St. 46. Il podestà di Sinigaglia comandava, e faceva da sè. (Nota transclusa da pagina 425)