Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/379


Nono cantare 335

20.
Miagola e soffia il gatto e s’arronciglia,
Ed essa gode ed utile ne strappa;
Perchè quel che tra l’ugna un tratto piglia
Egli è miracol poi se più gli scappa;
Ond’ella spesso, che lo tiene in briglia,
Lo tira su con qualche bella cappa,
Con qualche ciarpa o qualche pennacchiera.
E, così gli riesce di far fiera.
21.
Quand’una volta lascialo calare
Dinanzi al busto di Grazian Molletto
Che fu dì posta per ispiritare
Quel pelliccion vedendo intorno al petto;
La bestia intanto salta, e dal collare
Tutto prima gli straccia un bel giglietto1;
Di poi si lancia e al capo se gli serra,
Sicchè il cappello gli mandò per terra.
22.
Non sa Grazian, che diavol si sia quello;
Pur tanto fa, ch’al fine ei se ne sbriga,
Ed alza il viso per farne un macello.
Ma vedendo il rigiro e ch’ei s’intriga
Con dame, vuol cavarsi di cappello;
Ma perch’il micio gli ha tolto la briga,
La dama accivettata2, anzi civetta,
Lo burla che gli è corsa3 la berretta,

  1. St. 21. Giglietto. Specie di trina. (Nota transclusa da pagina 397)
  2. St. 22. Accivettati si dicon gli uccelli che non si lascian cogliere alla pania, perchè abituati a veder la civetta. (Nota transclusa da pagina 397)
  3. Corsa. Rubata. Questo modo vale anche: Essere un dappoco. (Nota transclusa da pagina 397)