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228 malmantile racquistato

104.
Olà, dove siam noi? (dice Plutone)
E che sì, scorrettaccio, ch’io ti zombo.
Darò ben io sul capo a te il forcone,
Sicchè alle stelle n’anderà il rimbombo.
Guarda quel che tu di’, porco barone,
E va’ più lesto1 e col calzar del piombo2;
Sta’ ne’ termini, e parla con giudizio,
Chè per mia fè ti privo dell’ufizio.
105.
S’alza Scorpione allora, e vien da esso
D’Astolfo il corno orribile proposto,
Che gli eserciti, dice, in fuga ha messo
Conforme scrive e accerta l’Arïosto.
Si rallegra Plutone, e dice: adesso
Non ci sarà dal cancelliere opposto,
Perchè ci calza bene; e certo questa
Cosa del corno a me va per la testa.
106.
Risponde sogghignando Ciappelletto
(Ch’in tal modo si chiama il cancelliere):
Voi già m’avete per dottore eletto,
E non ch’io serva qua per candelliere,
Per mio debito dunque io son costretto
A dire all’occorrenze il mio parere.
Su, dice il re, dottor de’ miei stivali,
Metti anche il corno in termini legali.

  1. St. 104. Lesto. Avvertito. (Nota transclusa da pagina 285)
  2. Col calzar del piombo. Con tutta circospezione. (Nota transclusa da pagina 285)