80. Sebben foste una man di babbuassi
Minchioni e tondi piucchè l’O di Giotto;
Ma poi nel bazzicar taverne e chiassi,
S’è fatto ognun di voi sì bravo e dotto
Che in oggi è più cattivo di tre assi1,
E viepiù tristo d’un famiglio2 d’Otto;
Voi dunque, benchè pazzi cittadini,
Nel vitupero ingegni peregrini; 81. Siete pregati tutti in cortesia
Da Martinazza, nostra confidente,
Poichè Baldone ancor cerca ogni via
D’entrar in Malmantil con tanta gente,
Ad oprar, ch’egli sbandi e trucchi via;
Però ciascun di voi liberamente
Potrà dir sopra questo il suo parere
Del modo che e’ ci fosse da tenere. 82. Cominci il primo: dite, Malebranche,
Quel ch’e’ vi par che qui v’andasse fatto.
Levato il tòcco3, e sollevate l’anche,
Allor quel diavol ’n un medesmo tratto
Un capitombol fa sopr’alle panche,
E salta in piè nel mezzo com’un gatto;
Ma perch’il lucco s’appiccò a un chiodo,
Si ricompone, e parla a questo modo:
↑St. 80. Tre assi è il più cattivo, cioè il minor punto che possa farsi tirando tre dadi. (Nota transclusa da pagina 282)
↑Famiglio. Birro dei magistrato degli Otto di Balía in Firenze. (Nota transclusa da pagina 282)
↑St. 82. Tòcco. Un certo berrettone che anticamente usava in Firenze. (Nota transclusa da pagina 282)