68. Ora, per queste sue finzioni eterne
Ch’egli ebbe sempre nella mercatura,
Lucciole dando a creder per lanterne,
Sbarbata gli han la lingua e dentatura
Ma in bocca avendo poi di gran caverne,
Perchè non datur vacuum in natura,
Gli hanno a misterio1 in quelle stanze vote
Composto denti e lingua di carote. 69. Quell’altro ch’all’ingiù volta ha la faccia,
E un diavol legnaiuolo in sul groppone
Gli ascia il legname sega ed impiallaccia,
Facendolo servir per suo pancone;
Un di coloro fu, ch’alla pancaccia2
Taglian3 le legne addosso alle persone:
Sicchè del non tener la lingua in briglia
Così si sente render la pariglia. 70. Vedi colui ch’al collo ha un orinale,
Cieco, rattratto, lacero e piagato?
Ei fu governator d’uno spedale,
Ov’ei non volle mai pur un malato.
Ora, per pena, ogni dolore e male
Che gl’infermi v’avrebbono portato,
Mentr’alla barba lor pappò sì bene,
Sopr’al suo corpo tutto quanto viene
↑St. 68. A misterio qui pare che valga a segno di gastigo. (Nota transclusa da pagina 281)