47. Talchè s’a casa altrui suol far lo spiano1
E caseo barca2 e pan Bartolommeo,
Freme, chè lì non può staccarne brano;
Pur si rallegra al giunger d’un cibreo,
Fatto d’interïora di magnano,
E di ventrigli e strigoli3 d’Ebreo;
E quivi s’empie infino al gorgozzule,
E poi si volta e dice: acqua alle mule4. 48. Prezïosi liquori ecco ne sono
Portati ciascheduno in sua guastada,
Essendovi acqua forte, e inchiostro buono,
Di quel proprio ch’adopera lo Spada5.
Ella, che quivi star voleva in tuono,
E non cambiar, partendosi, la strada,
Perchè i gran vini al cerebro le danno,
Ben ben l’annacqua con agresto e ranno. 49. E fatte due tirate da Tedesco,
La tazza butta via subito in terra,
Perocch’ell’è di morto un teschio fresco,
Che suona6, e tre dì fa n’andò sotterra.
Nepo, che mai alzò viso da desco,
Che intorno ai buon boccon tirato ha a terra7,
Anch’egli al fine, dato a tutto il guasto,
«La bocca sollevò dal fiero pasto.»
↑St. 47. Far lo spiano. Spianar la mensa dalle protuberanze delle vivande; divorar tutto. (Nota transclusa da pagina 279)
↑Caseo barca. Precetto de’ ghiotti che si traduce: Midolla di caccio e corteccia di pane. (Nota transclusa da pagina 279)
↑Strigoli. Rete grassa che sta appiccata alle budella degli animali. (Nota transclusa da pagina 279)
↑Acqua alle mule. Da bere. Detto volgare. (Nota transclusa da pagina 279)
↑St. 48. Lo Spada. Valerio Spada, eccellente calligrafo e disegnatore, coetano del poeta. (Nota transclusa da pagina 279)
↑St. 49. Suona. Si adopera il verbo sonare per dir copertamente Putire; ma è modo basso. (Nota transclusa da pagina 279)
↑Tirato a terra. Atterrato, dato lo spiano, il guasto. (Nota transclusa da pagina 279)