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xvi vita di lorenzo lippi

crebbe semprepiù il buon concetto di lui, onde non mai gli mancò da operare. Per uno, che faceva arte di lana, fece un’Erodiade alla tavola di Erode, che fu stimata opera singolare: e l’anno 1639, per la cappella degli Eschini colorì la bella tavola del sant’Andrea in San Friano: e altri molti quadri e anche ritratti al naturale.

Era egli già pervenuto all’età di quaranta anni in circa, quando si risolvè di accasarsi colla molto onesta e civile fanciulla Elisabetta, figliuola di Giovan Francesco Susini, valente scultore e gettatore di metalli discepolo del Susini vecchio, e di Lucrezia Marmi, cugina di Alfonso di Giulio Parigi, architetto e ingegnere del serenissimo Granduca Ferdinando II. Non era ancor passato un anno dopo il suo sposalizio, che al nominato Alfonso Parigi, suo nuovo parente, fu inviata commissione d’Ispruck dalla gloriosa memoria della serenissima arciduchessa Claudia, di mandar colà al servizio di