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terzo cantare 113

68.
Comparisce frattanto un carro in piazza
Da Farfarel tirato e Barbariccia1,
Ubbidïenti al cenno della mazza,
Soda, nocchiuta, ruvida e massiccia,
Con che la formidabil Martinazza
A lor, ch’è ch’è2, le costole stropiccia.
E quei demòni in forma di camozza3
Van tirando a battuta4 la carrozza.
69.
Costei è quella strega maliarda,
Che manda i cavallucci a Tentennino5,
Ed egli un punto a comparir non tarda,
Quand’ella fa lo staccio6 o il pentolino;
Come quand’ella s’unge e s’inzavarda7
Tutta ignuda nel canto del cammino,
Per andar sul barbuto8 sotto il mento
Colla granata accesa a Benevento.
70.
Ove la notte al Noce eran concorse
Tutte le streghe anch’esse sul caprone,
I diavoli e col bau le bilïorse9,
A ballare e cantare e far tempone;
Ma quando presso al dì l’ora trascorse,
Fa di mestieri battere il taccone:
Come a costei, che or viensene di punta10,
E in su quel carro nel castello è giunta.

  1. St. 68 Farfarel, Barbariccia. Nomi di due diavoli. (Nota transclusa da pagina 169)
  2. Ch'è ch'è. Ogni poco. (Nota transclusa da pagina 169)
  3. Camozza. Capra salvatica. (Nota transclusa da pagina 169)
  4. A battuta, non di musica ma di mazza. (Nota transclusa da pagina 169)
  5. St. 69 Che manda. ecc. Che costringe il diavolo a venire, cavalluccio dicevasi la carta ove era scritta la citazione in giudizio per cosa criminale; da un uomo a cavallo che in essa era figurato. (Nota transclusa da pagina 169)
  6. Lo staccio. ecc. Certi incantesimi. (Nota transclusa da pagina 169)
  7. S'inzavarda. S’impiastra tutta. (Nota transclusa da pagina 169)
  8. Il barbuto. Il diavolo in forma di caprone. (Nota transclusa da pagina 169)
  9. St. 70 Bau, Biliorse. Essere della famiglia degli Orchi, Befane, Versiere e simile genía. (Nota transclusa da pagina 169)
  10. Di punta. Dritto difilato. (Nota transclusa da pagina 169)