68. Comparisce frattanto un carro in piazza
Da Farfarel tirato e Barbariccia1,
Ubbidïenti al cenno della mazza,
Soda, nocchiuta, ruvida e massiccia,
Con che la formidabil Martinazza
A lor, ch’è ch’è2, le costole stropiccia.
E quei demòni in forma di camozza3
Van tirando a battuta4 la carrozza. 69. Costei è quella strega maliarda,
Che manda i cavallucci a Tentennino5,
Ed egli un punto a comparir non tarda,
Quand’ella fa lo staccio6 o il pentolino;
Come quand’ella s’unge e s’inzavarda7
Tutta ignuda nel canto del cammino,
Per andar sul barbuto8 sotto il mento
Colla granata accesa a Benevento. 70. Ove la notte al Noce eran concorse
Tutte le streghe anch’esse sul caprone,
I diavoli e col bau le bilïorse9,
A ballare e cantare e far tempone;
Ma quando presso al dì l’ora trascorse,
Fa di mestieri battere il taccone:
Come a costei, che or viensene di punta10,
E in su quel carro nel castello è giunta.
↑St. 68 Farfarel, Barbariccia. Nomi di due diavoli. (Nota transclusa da pagina 169)
↑Ch'è ch'è. Ogni poco. (Nota transclusa da pagina 169)
↑Camozza. Capra salvatica. (Nota transclusa da pagina 169)
↑A battuta, non di musica ma di mazza. (Nota transclusa da pagina 169)
↑St. 69 Che manda. ecc. Che costringe il diavolo a venire, cavalluccio dicevasi la carta ove era scritta la citazione in giudizio per cosa criminale; da un uomo a cavallo che in essa era figurato. (Nota transclusa da pagina 169)
↑Lo staccio. ecc. Certi incantesimi. (Nota transclusa da pagina 169)
↑S'inzavarda. S’impiastra tutta. (Nota transclusa da pagina 169)
↑Il barbuto. Il diavolo in forma di caprone. (Nota transclusa da pagina 169)
↑St. 70 Bau, Biliorse. Essere della famiglia degli Orchi, Befane, Versiere e simile genía. (Nota transclusa da pagina 169)
↑Di punta. Dritto difilato. (Nota transclusa da pagina 169)