65. A gire a Batistone1 adesso tocca,
Gran gigante da Cigoli, di quelli
Che vanno a côrre i ceci colla brocca2,
E batton colle pertiche i baccelli:
Per sue bellezze Amore ha sempre in cocca,
Per ferir dame, i dardi ed i quadrelli;
Fa il cavaliere nelle cavalcate,
E va spesso furiero alle nerbate. 66. Cento suggetti egli ha della sua classe,
Anch’eglino pigmei distorti e brutti;
Fanti, che nacquer nelle Magne basse;
Ma sebben son piccini, e’ vi son tutti3.
Mangian spinaci4, arruffan5 le matasse,
Ed ha più vizi ognun di sei Margutti6:
Cosa è questa, che va pel suo diritto,
Chè non è in corpo storto animo dritto. 67. Piena di sudiciume e di strambelli,
Gran gente mena qua Palamidone,
Che il giorno vanne a Carpi ed a Borselli7,
E la notte al Bargel porta il lancione8:
Maestro de’ bianti9 e de’ monelli,
E’ veste la corazza10 da bastone;
Perch’egli, quanto ogni altro suo allievo,
È tutto il dì figura di rilievo11.
↑St. 65. Batistone fu un nano a corte, gran vagheggino, buon cavallerizzo, che toccò spesso di buone nerbate, onde ne è detto foriere. (Nota transclusa da pagina 168)
↑La brocca, qui è una certa fiscella, che messa in cima a un palo serve a cogliere i fichi che non si arrivan colle mani. (Nota transclusa da pagina 168)
↑St. 66. E' vi son tutti. Sono . maliziosissimi. (Nota transclusa da pagina 168)