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St. 23. Va’ in un forno. Va’ in malora, al diavolo, in galea.

St. 25 La cia, fruttaiuola, usava un certo suo detto laido per significare: Mi va male. — Ballar l'orso. Di’ che son morto. Uno di quei tanti detti, usati dalla plebe buffona, per levarsi la trista idea della morte. (Salvini.)

St. 25 Mette man alla spada. — Fornimenti. Qui l’elsa. — In quel che. Mentre i grilli spaventati scappano.

St. 27 Verde come un aglio. Qui vegeto, ma la frase adoprasi anche a denotare uomo di poca sanità, alludendo allora non alla freschezza, ma al colore. — Leva. Compra. — Requie scarpe. Storpiamento buffonesco di requiescat. L’idea di scarpe ha poi attratta quella di zoccoli, anco perchè i frati sogliono accompagnare i morti.

St. 28 A benefizio di natura. Ove fortuna lo guidasse.

St. 30 Quilio. Falsetto. — In visibilio. Si usa (dal Visibilium omnium et invisibilium) per andare in estasi; ma qui pare che significhi mandava note acutissime. — Per B molle. Bemolle o bimolle. Il doppio senso e l’idea di trincare che v’è dentro, son manifesti.