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Sono posteriori ai depositi ascritti al pliocene superiore (astiano) e distinti dalla presenza di numerose specie di mammiferi, fra le quali Elephas meridionalis, Mastodon Arvernensis e Rhinoceros Etruscus, i giacimenti che ricettano la medesima specie d’elefante associata all'E.Antiquus, ad un ippopotamo, come pure a spoglie d’altri vertebrati 1. Le grotte dette Kent’s Hole, in Inghilterra, e di Baume, in Francia, ricettano anche lo strano felino Machœrodus latidens dai canini foggiati a lama di sciabola, non ancora osservato in Italia 2, e si riferiscono al medesimo orizzonte, che reputo infraquaternario , mentre per molti autori si considera come pertinente ad un piano peculiare (villafranchiano)del pliocene. Lievi differenze di fauna distinguono questo dal successivo, al quale passa per graduate transizioni. Si attribuiscono allo stesso orizzonte schegge informi di selce più o meno ritoccate lungo i margini, e molti di quegli arnesi di quarzite o di silice irregolarmente amigdaloidi, scheggiati sulle due facce, che G. de Mortillet denominò instruments chelléens dal nome di una classica stazione del dipartimento di Seine-et-Marne; mentre la facies delle rare selci scheggiate rinvenute in depositi pliocenici (per esempio ad Otta presso Lisbona, nel Kent e nel Forest cromer bed in Inghilterra, come pure a Saint-Prest in Francia), selci le quali secondo molti scienziati offrono tracce dell’opera umana, è data semplicemente da che i frammenti della
pietra, distaccati ed elaborati da cause naturali, avrebbero subito scheggiature, ammaccature, ritocchi fortuiti per mano di una creatura intelligente nell’ adoperare questi frammenti ad uso di armi o di utensili. Detta facies fu profondamente