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una breccia rossastra, assai compatta, in cui erano impigliate ossa di vertebrati e conchiglie terrestri. Nei residui di siffatta breccia, che furono esaminati da Rivière, questi potè riconoscere avanzi di elefante e di Lagomys (genere di roditori estinto), associati a manufatti paleolitici.
A Cimiez e a Carabacel, nelle adiacenze della città, come poco lunge, al Mont-Alban e al Mont-Boron, furono segnalati lembi di brecce ossifere, delle quali si hanno sì scarse ed incerte notizie da non consentire il loro riferimento
ad un orizzonte geologico ben definito.
III. — GIACIMENTI RECENTI.
Caverne ossifere a facies neolitica.
I giacimenti recenti di cui faccio conto di occuparmi in questo capitolo consistono principalmente in caverne ossifere, il cui riempimento si produsse nei modi già contemplati. Siccome quasi tutte le caverne di cui si tratta ricettano alla parte inferiore manufatti riferibili alla fase neolitica e alla parte superiore i prodotti di una industria di transizione che appartiene alla fase dei metalli, così non ho creduto di dover distinguere i depositi relativi alle
due fasi.
Descriverò invece a parte, sotto il titolo speciale di caverne ossifere a facies siderolitica certi depositi recentissimi (dal punto di vista strettamente cronologico si potrebbero ascrivere ai tempi storici) che accennano ad una fase assai più inoltrata, durante la quale i vasi fittili erano torniti e cotti nella fornace e si faceva largo uso del ferro. Fra i giacimenti recenti potrebbero comprendersi, in un ordinamento di carattere generale quelli ben noti