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Attualmente il significato geografico della medesima espressione tende a rimpicciolirsi, modellandosi negli angusti termini delle circoscrizioni politiche ed amministrative; ma è del tutto arbitraria la identificazione che da taluno si fa delle provincie Liguri colla Liguria propriamente detta.
Da canto nostro, il desiderio di ben definire l’oggetto di queste pagine e di attribuire al territorio di cui ci occupiamo confini segnati dalla natura e non da mutabili vicende storiche ci induce a ridurlo nei limiti della Liguria marittima, che intercede per comune consenso tra il Varo a ponente, la Magra a levante, lo spartiacque alpino-appenninico a settentrione, il mare a mezzogiorno.
Dopo la ricostituzione del regno di Sardegna, avvenuta in conseguenza della caduta di Napoleone I, facevano parte di questo regno le provincie di Genova e di Nizza, le quali coincidevano quasi perfettamente nel loro complesso colla Liguria marittima, fatta astrazione dei territori di Mentone, Monaco e Roccabruna che rimanevano riuniti fra loro sotto la sovranità dei Goyon de Matignon, successori dei Grimaldi,Principi di Monaco. Il confine settentrionale delle due provincie anzidette corrispondeva solo in parte alla linea idrotermica e, mentre per piccolo tratto verso occidente lasciava fuori la valle superiore della Roia, comprendeva nella porzione media ed orientale, parte non piccola delle valli di Scrivia e di Trebbia tributarie di quella del Po.
Il turbine rivoluzionario che attraversò l'Europa durante il 1848, ebbe per effetto di staccare Mentone e Roccabruna dal Principato per farne due municipî sotto la protezione del Piemonte.
Nel 1860, in seguito alla proclamazione del Regno d’Italia, il Nizzardo con Mentone e Roccabruna fu annesso alla Francia, la quale rimase divisa ad occidente dal nuovo regno mediante un confine che incomincia lungo il litorale al vallone di S. Luigi, risale al N., taglia in due punti