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«sifere quaternarie o recenti,» non ometterò di esporre le considerazioni opportune intorno ai caratteri di questi manufatti e circa la provenienza dei materiali che servirono a fabbricarli. Dirò fin d’ora come tali oggetti non rivelano in alcun caso Io squisito senso artistico di cui ci diedero eseuipio gli antichi abitanti dei territori francesi della Dordogne, dell’Ariège, della Haute Garonne, come pure di alcuni punti del Belgio, della Svizzera e della Spagna. Presso di noi non si trovano, come nelle stazioni alle quali alludo, avori, corna ed ossa, quali scolpiti, quali graffiti, che riproducano con singoiar verità animali, e specialmente quadrupedi, di varie specie; come pure mancano manufatti ornati di delicati intagli a guisa di fregi. In breve, tanto nella fase paleolitica quanto nella neolitica, l’arte non si estrinseca, lungo le due Riviere, che con saggi relativamente rozzi e primitivi; e questa mia affermazione si può estendere a tutta la regione Ligure, anzi a tutta V Italia, quantunque il nostro paese abbia raggiunto più tardi il più alto fastigio in ogni maniera di manifestazioni estetiche (i). Lo sviluppo del senso artistico durante gli ultimi tempi dell* era quaternaria in Francia, in Spagna e in pochi altri paesi non è a parer mio conseguenza dei caratteri antropologici e della evoluzione intellettuale di quei popoli, ma di speciali contingenze locali; è subordinato, io credo, alla grandissima abbondanza di mammiferi selvatici e specialmente semiselvatici, che somministravano facil-

Analagamente non hanno alcun riscontro in Italia le figure d’animali cosi efficacemente disegnate, incise e perfino dipinte, scoperte sulle pareti delle caverne della Mouthe, delle Combarelles, di Fond-de-Gaume, di Pair-non-Pair. di Marsoulas, di Chabot, in Francia, e d*Altamira in Spagna. Si vedano in proposito i lavori di Rivière, Capitan, Cartailhac^ Breuil ed altri, e si consultino i volumi dei «Comptes Rendus desséancesde l’Acad. dcs Sciences*» del 1894, del 1901, del 1903; il «Bulletin de la Société d’An* thropolog^ie de Paris w del iSf>7 e l’«Anthropologie» del 1905. Digitized by Google