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a questa legge severa, non si appaga delle minuzie, quasi stilla di rugiada offerta ad un assetato. Anela ad attingere largamente alle fonti vive del vero. Sopraggiunge allora la fantasia e con modi lusinghieri lo trasporta colle sue ali dorate sul pelago infido dell’ipotesi. Il meschino vi si tuffa con delizia e crede soddisfare alle sue più ardenti brame; ma il gorgo lo sommerge e non lo disseta, ond’egli si pente amaramente e si querela, pronto a lasciarsi adescare da nuove illusioni.

Se così è, chiedo venia ai colleghi. Mi assolvano almeno coloro (e qui ne vedo parecchi), i quali, come scrisse il poeta, « le corde trattar di Febo con maestre dita ».

Ai giovani dirò ancora; Non misurate la nobilissima disciplina che io professo, e di cui vi ho offerto un saggio pur troppo si imperfetto, alla stregua dell’oscuro espositore. Essa, che tra i rami dello scibile è forse il più giovane, vanta già segnalate vittorie contro l'ignoranza e l’errore, mirabili conquiste nel campo del vero, e con ciò offre ancora ai suoi seguaci gloriosi allori da cogliere.

Cominciai invocando la gran madre antica, inspiratrice di queste povere note. Ora finisco innalzando ancora a Lei il mio pensiero; finisco con parole che riassumono, o signori, le nostre più alte aspirazioni, i voti più ardenti: Viva l'Italia! Viva la Scienza!