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si manifesta in quasi tutta la periferia della penisola italiana ed anche in Liguria, Si tratta di un avvallamento del suolo o di un innalzamento del livello marino per effetto di cause astronomiche? Sarebbe qui intempestivo il discuterlo; certo è che il mare l’ha coperto qua e là antichi edifizi già emersi ed ora batte in breccia con insolita efficacia distruttiva il nostro litorale. Le meteore e i corsi d’acqua, intanto, hanno continuato assiduamente a disgregare, a corrodere le roccie, e se certi indizi, desunti dalla vegetazione e dal regime delle acque, non mentiscono, il clima si è fatto più dolce e più secco.
E, tornando all’uomo; dalla fusione dell’antica schiatta primordiale colla stirpe dominatrice, nacque il Ligure odierno che in sé congiunge, strano connubio, i caratteri del vincitore e del vinto, dell’aborigeno e dell’invasore.
Semplice e rude, egli si mostra, tardo nell’amicizia, ma amico sicuro. È sobrio, frugale, laborioso, economo, ed or si addita ad esempio di parsimonia, or di regale munificenza. Lo si dice avido di guadagno, ma per certo non è meno avido di gloria; odia ogni giogo, ogni oppressione, ma è pure insofferente di freno e di disciplina; diffidente dell’altrui virtù, è pronto al sogghigno, tuttavolta eccolo primo al cimento, al sacrifizio, intrepido nel periglio ove si combatte per una causa nobile e grande. O molto credente, o molto scettico, ama svisceratamente la sua terra, e pure una forza irresistibile lo trae a lontane peregrinazioni, laonde il gergo ligure suona per tutti i climi, per tutte le plaghe.
Ormai l'uomo, improntato all’immagine della sua terra, imprime, alla sua volta, un’orma sempre più