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massi erratici, a Torriglia, nella valle di Trebbia, nella valle d’Aveto ecc. 1.

Comunquesia, la durata del periodo frigido fu relativamente breve. Dopo alternanze di aumento e di regresso, i ghiacciai rapidamente diminuirono d’ampiezza e scomparvero affatto dalle nostre vallate; le vette dei monti rimasero libere da nevi perenni.

Frattanto, i fiumi e i torrenti, dapprima gonfi d’acqua, scemarono o si ridussero ad occupare il fondo delle valli che avevano scavate. Estesi letti di ciottoli e di ghiaie rimangono tuttora, lungo le rive abbandonate, ad attestare la potenza delle antiche fiumane. A questo punto della storia fisica della Liguria credo si debba far risalire una emersione di 15 a 20 metri subita dai nostri litorali, emersione dimostrata, secondo le località, da strati di ghiaie e di sabbioni, da calcari fossiliferi o da fori di molluschi litofagi.

Pertanto, anche in tempi a noi prossimi crebbe, e forse in alcuni punti cresce tuttora, l’altezza delle montagne per sollevamento, mentre la denudazione tendeva, e ancora tende a diminuirla. Le montagne si possono in ciò paragonare a quelle antiche cattedrali, in cui si concreta il pensiero religioso di tutta un’era storica, nelle quali, mentre da un lato si risarcisce la base cadente per vetustà, dall’altro si rizzano le più alte cuspidi.

E l’uomo non fu esso testimonio nelle nostre contrade, come altrove, di questa invasione di nevi e



  1. In siffatte accumulazioni si trovano frequentemente tronchi d’albero, massime d’abete, in perfetto stato di conservazione.