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presso di noi gli avanzi di mammiferi terrestri si riducono a frammenti riferibili ad un mastodonte, ad un rinoceronte e a due o tre specie dì ruminanti1.

Oltre a ciò, fu scoperto, fin dal 1856, nel bel mezzo della città di Savona, entro una marna azzurra che indubbiamente si riferisce all’orizzonte geologico di cui si tratta, uno scheletro umano, il quale, non essendo presente al ritrovamento alcun naturalista, andò irreparabilmente perduto, tranne pochi frammenti che ora si conservano nel nostro Museo Civico di Storia Naturale e nella raccolta di Don Perrando.

Il prezioso antropolite è esso contemporaneo allo strato in cui giaceva? Io lo credo fermamente, ma altri nega. Intanto, dall’esame del poco che ne rimane si argomenta che appartenesse ad un individuo dotato di caratteri osteologici abberranti, assai piccolo ed esilissimo, quantunque avanzato negli anni. Ogni altra induzione sarebbe ora intempestiva.

A Genova, a Borzoli, a Savona, ad Albenga ci si presentano, nei terreni riferibili al medesimo livello geologico, le vestigia di una ricchissima fauna marina, nella quale figurano foche, delfini, svariatissimi squali (Carcharodon, Lamna, Oxyrhina, Galeocerdo), una gigantesca razza a macina (Myliobates ligustica), grossi granchi, echinodermi, coralli, e principalmente testacei, di cui molte specie (dal 15 al 20 per 100) si ritrovano tuttora viventi nel nostro



  1. Forsyth Mayor attribuisce al pliocene inferiore, quindi all’orizzonte delle marne azzurre ligustiche i fossili del Casino in Toscana (Semnopithecus Monspelussanus, Macacus priscus, Mastodon brevirostris, Rhinoceros megarhinus, Tapirus minor, Hyænarctos sp. ecc,), ma non pare ancora accertato che si competa loro tal posto nella serie.